La Fondazione Scienza per l’Ambiente nasce a Firenze il 27 settembre 1989 per volere di SMA spa e delle Officine Galileo spa, quale fondazione di carattere culturale, allo scopo di promuovere la realizzazione di programmi di ricerca scientifica rivolti alla tutela dell’ambiente, del territorio e delle risorse naturali. In seguito alla fusione delle due aziende nella nuova società ‘‘GF Galileo SMA – srl’’, il 7 giugno 1994 avviene la trasformazione della Fondazione Scienza per l’Ambiente in Fondazione per la Meteorologia Applicata (FMA). La modifica più importante dello Statuto è relativa allo scopo istituzionale di promozione e realizzazione di programmi di ricerca scientifica nel campo della meteorologia e climatologia applicate al territorio, comprendenti lo sviluppo di sensori, tecniche di telerilevamento, impiego di modellistica ambientale, studio di fenomeni quali l’inquinamento atmosferico, l’impatto dei cambiamenti climatici e l’utilizzazione delle energie alternative. Il nuovo consiglio di amministrazione è composto da membri rappresentanti il Consiglio Nazionale per le Ricerche, l’Università di Firenze e la GF Galileo SMA srl. Rappresentante per l’Istituto per l’Agrometeorologia e l’Analisi Ambientale Applicata all’Agricoltura del CNR è il Prof. Giampiero Maracchi che viene nominato presidente. Nel nuovo statuto si ritrova senza alcun dubbio il suo contributo visionario e precursore dei tempi, nell’affrontare tematiche quali l’impatto dei cambiamenti climatici, le energie rinnovabili e il telerilevamento che a quei tempi rappresentavano temi di ricerca avanzata non legati alle mode del momento. Il 5 giugno 2001 la Fondazione viene iscritta al Registro Regione delle Persone Giuridiche Private della Regione Toscana.

Dopo oltre un decennio, nel 2006, per volontà del Prof. Maracchi avverrà una ulteriore modifica della ragione sociale, in uso ancora oggi, in Fondazione per il Clima e la Sostenibilità (FCS), per meglio rappresentare le attività svolte. Il Consiglio di Amministrazione viene nuovamente variato divenendo comprensivo di due membri del socio fondatore Leonardo (Galileo), un membro ciascuno per Università di Firenze, Accademia dei Georgofili, Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Regione Toscana. In seguito verrà poi istituito un Comitato Scientifico formato da sei membri atto a predisporre piani riguardanti l’attività scientifica e culturale della Fondazione, redigere programmi di studio e ricerca e valutare le proposte di partecipazione a progetti, programmi di ricerca e attività formative.

Nel 2014 la carica di presidente viene assunta dal Prof. Simone Orlandini che prosegue l’opera di rinnovamento al fine di avere un ente di ricerca privato estremamente “snello” e operativo, capace di far fronte alle esigenze della ricerca e dell’innovazione spesso poco compatibili con i grandi organismi pubblici quali il Consiglio Nazionale delle Ricerche, le Università o gli Istituti e Centri ministeriali. La rapidità delle decisioni, legate a un processo decisionale breve, lineare e una amministrazione efficiente e trasparente grazie alla semplicità delle procedure derivate da CNR e Università, ma concentrate in poche persone date le modeste dimensioni, hanno consentito alla Fondazione di poter essere complementare e sinergica in molteplici progetti e programmi di ricerca. Testimonianza di ciò sono le numerose attività portate avanti negli anni con differenti istituti, dipartimenti universitari e del CNR, così come con i molti gruppi di ricerca sia italiani che internazionali.

Nel corso degli anni la Fondazione si è così specializzata nel campo della meteorologia, della climatologia, del settore agro-forestale, della produzione di energie rinnovabili, del monitoraggio e salvaguardia delle risorse naturali, della sostenibilità dei processi di gestione e pianificazione del territorio e delle attività produttive connesse. I progetti riguardano lo studio dei sistemi fisici, chimici e biologici, le loro interazioni e gli effetti delle attività antropiche con particolare focalizzazione agli aspetti di impatto sull’ambiente e dell’analisi della sostenibilità. Esempi sono l’inquinamento atmosferico, la difesa idrogeologica e la gestione delle risorse idriche, le avversità ed i rischi climatici e le catastrofi naturali, ivi compresi gli incendi, l’impatto dei cambiamenti climatici sul territorio, la programmazione territoriale secondo regole e metodologie razionali che ne limitino il degrado e che ne permettano il recupero, l’utilizzazione di fonti energetiche alternative quali il vento, il sole e le biomasse, il recupero di filiere e prodotti tipici locali derivanti da risorse naturali quali ad esempio quelli agroalimentari, tessili vegetali e animali, del legno.

L’attenzione è posta su ambienti rurali e urbani e sulle loro interazioni, in considerazione dell’aumento della popolazione residente nelle città e delle problematiche emergenti legate all’inquinamento ambientale, alla gestione dei rifiuti, alle condizioni di microclimatiche che li caratterizzano e che possono avere effetti rilevanti sulla morbilità e mortalità, oltre che sulle condizioni di confort della popolazione. Sono utilizzate tecnologie di telerilevamento, di modellistica (idrologica, ambientale, biometeorologica, colturale), di monitoraggio ambientale, di telecomunicazione e informatica, di simulazione, previsione ed elaborazione di dati e immagini.

Gli scopi della Fondazione sono rivolti in particolar modo alla conservazione e protezione dell’ambiente e del territorio della Regione Toscana nel quadro del Protocollo di Kyoto, o di analoghi accordi internazionali, ed anche dai fenomeni della globalizzazione economica. Un particolare impegno è rivolto alla miglior utilizzazione delle risorse umane e del territorio nel contesto delle attività agricole, industriali e dell’artigianato al fine di promuovere forme di economia sostenibile. La FCS pone particolare riguardo alla valorizzazione dell’agricoltura e dell’artigianato, fornendo supporto alle imprese nella ricerca di soluzioni tecnologiche innovative e sostenibili, e nella sperimentazione di nuove metodologie nell’ambito dei settori agroalimentare e tessile, basate su modelli di produzioni di qualità legate al territorio.

La Fondazione non ha scopo di lucro.