100MILA Orti in Toscana (2019)
Guida per una orticoltura pratica


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Realizzazione: Regione Toscana e Ente Terre Regionali Toscane
Coordinamento: Accademia dei Georgofili (F. Ferrini e G. Maracchi)
Testi: Elia Renzi
Progetto grafico e impaginazione: Osman Bucci Anci Toscana
Stampa a cura della Tipografia del Consiglio regionale della Toscana

Premessa

Dal dopo guerra ad oggi si è verificato un rapido abbandono di tutte quelle arti e mestieri diffusi che caratterizzavano l’agricoltura e l’artigianato e contemporaneamente è avvenuto un rapido sviluppo dei sistemi di produzione intensivi ed industriali. Tale processo ha radicalmente modificato i nostri modelli di vita ed il panorama dell’utilizzazione delle risorse naturali del Paese.
L’orto, che rappresentava un elemento fondamentale per la nostra alimentazione, è stato progressivamente abbandonato a favore dell’acquisto di ortaggi provenienti dalle prime coltivazioni intensive ed il grande consumo di ortaggi ha visto un lento declino a favore dei consumi soprattutto di carne.
Le cause di questo fenomeno non vanno ricercate solamente fra i fattori quali la convenienza economica o il reindirizzo delle nostre abitudini alimentari, piuttosto c’è stata la volontà di allontanarsi da un modello di vita e da un passato che non era più di moda e sembrava caratterizzante di una società povera e meno evoluta.
Si è così perso dapprima la capacità di coltivare, successivamente anche la percezione della stagionalità degli ortaggi e della grande variabilità di specie e varietà esistenti e quindi della ricchezza della nostra potenziale alimentazione.
Passano gli anni e ritornano le mode, ci troviamo nuovamente di fronte ad un rinnovato interesse verso l’orto che è ora divenuto orto urbano. Assieme ad esso si rinnova anche la curiosità verso tutte quelle varietà di ortaggi, frutto di un processo di addomesticamento delle specie operato dall’Uomo nel corso di alcuni millenni e che, in paesi come l’Italia, ha portato ad una grande patrimonio di varietà e razze che ha pochi eguali al mondo.
L’orto urbano che inizialmente vedeva il coinvolgimento di persone anziane ed era finalizzato agli aspetti sociali coinvolge ora anche moltissimi giovani e giovanissimi. Non è legato solamente a fattori di convenienza economica ma piuttosto alla percezione di benessere che si prova quando riusciamo da soli a produrre o realizzare qualche cosa.
Questi elementi sono un fattore di grande speranza sia perché non misuriamo più il nostro benessere solamente in termini economici, sia perché riavviamo l’interesse verso il fare ed il saper fare e con esso si muove la curiosità che porta alla conoscenza.
Spero che questa guida possa essere di stimolo e di supporto a tutti coloro che si apprestano a realizzare un piccolo orto con lo stimolo del fare e del saper fare. I contenuti descrivono mezzi e tecniche tradizionali rivisitati in un contesto moderno.
E’ con questa finalità che l’Accademia ha accolto favorevolmente la proposta di collaborare con Ente Terre Regionali Toscane e con ANCI Toscana, per promuovere questa bella iniziativa della Regione dei “100mila Orti in Toscana”.

Giampiero Maracchi
Presidente dell’Accademia dei Georgofili